LA LEGGENDA DELLE TESTE DI MORO

Secondo la leggenda, durante la dominazione araba in Sicilia, una bellissima ragazza viveva a Palermo, nel quartiere arabo Al Hàlisah (oggi Kalsa). Mentre,com'era solita, si prendeva cura delle piante nel suo balcone,venne notata da un Moro che se ne innamorò subito non facendogliene mistero.

La fanciulla, colpita da tanto sentimento, ricambiò l’amore del giovane.

Purtroppo, un giorno scoprì che il Moro aveva moglie e figli nella sua terra.

Tradita e offesa nell'onore attese la notte per mettere in atto la sua vendetta.

Non appena lui si addormentò lo uccise, gli tagliò la testa, ne fece un vaso dove vi piantò del basilico e lo mise in bella mostra fuori nel balcone.

Solo così il moro sarebbe rimasto per sempre con lei.

Da allora l'usanza di costruire dei vasi di terracotta, "graste" a forma di testa di moro.

IL SIGNIFICATO DELLE PIGNE

Frutto del pino, da sempre ed in diverse civiltà ha racchiuso in sé i significati simbolici di forza vitale, immortalità, divinità, legati all’albero che la genera, insieme a quelli di fecondità e forza rigeneratrice per i semi che contiene.

Rappresentata frequentemente nell’arte romana, in età cristiana la pigna viene scolpita spesso su capitelli e archivolti di epoca romanica, arrivando nel corso del tempo a divenire emblema della elevazione speculativa e filosofica.

Dei suoi valori traslati vi sono ancora tracce evidenti in Sicilia: la pigna non solo troneggia spesso sui pilastri dei cancelli d'ingresso, ma viene utilizzata come soprammobile di ogni misura e materiale.

Simbolo di prosperità e buon augurio è oggetto graditissimo da custodire nelle proprie abitazioni o uffici commerciali e spesso viene scelta come bomboniera per gli eventi importanti.